lunedì 23 novembre 2009

"Pensieri da Romano e da maschio":l'imperatore romano Marco Aurelio


"Al mattino comincia subito con il dire a te stesso: avrò a che fare con gente che mette il naso negli interessi altrui,con ingrati,con violenti,con furbi,con malevoli,con gente non socievole.
Tutto questo accade a costoro per ignoranza del bene e del male.
(...)
Siamo al mondo per reciproco aiuto,come piedi,come mani,come palpebre,come i denti di sopra e di sotto in fila,in conseguenza è contro natura ogni azione di reciproco contrasto.
Ed è contrasto l'ira e la reciproca avversione."[1,II]

"Questo fatto cosa è mai in se stesso nella sua particolare costituzione?
Quale il suo aspetto formale?
Quale causa vi è in lui?
E nel mondo quali conseguenze produce?
Per quanto tempo può durare?"[11,8]

"Non devi giudicar le cose nel mondo secondo il quale le giudica un uomo violento e malvagio o nel modo che costui vorrebbe che tu le giudicassi.
Tu devi guardare le cose come sono,secondo verità."[11,IV]

"L'uomo che ignora che cosa sia il mondo,non sa dove si trovi egli stesso.
D'altra parte,chi ignora a quale scopo tenda la natura del mondo non sa che cosa sia la sua stessa persona e così pure il mondo.
Chi si trova in difetto su questi due problemi non potrebbe nemmeno dire a quale meta egli stesso sia nato.
Conclusione: l'applauso fragoroso di gente che non sanno,né dove sono,né cosa sono; che te ne pare di questo applauso?"[52,VIII]

Questo è un pensiero che "ripetevo" spesso a Deborah,negli anni 90.
E' ancora valido...

"Non ti si concede di attendere a letture; ma respingere la violenza,ti si concede; ma essere superiore a piacere e dolore ti si concede; ma procedere per via più alta a quella della gloria ti si concede; ma non arrabbiarti contro gli stolti e gli ingrati,anzi prenderti cura di loro,ti si concede."[8,VIII]

"In ogni istante,in ciò che stai facendo,siano fermi i pensieri tuoi,da romano e da maschio."[5,II]

(Marco Aurelio Antonino,Ricordi,Bur,1984)

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